Spesso quando si pensa allo psicologo o ci viene proposto di rivolgerci ad un professionista del settore, ci si imbatte in affermazioni quali: “Non sono mica matto?!” Ma no dai, basta parlarne con un amico…” “Vedrai che con il tempo passerà!” ”Sii forte, vedrai che tutto andrà a posto.”
Capita quindi che i segnali che corpo e mente ci trasmettono vengano sottovalutati oppure che vinca il timore di condividere “con un estraneo” emozioni o, ancora, prevale la paura di essere giudicati. Il risultato diventa quindi quello della convivenza con il proprio dolore, che sia depressione o ansia, o altro ancora, quando un sostegno professionale sarebbe di aiuto e risolutivo.
Rivolgersi ad uno psicologo non vuol dire essere dei perdenti! Anzi, significa avere il coraggio di mettersi in gioco, per il proprio benessere psico fisico e relazionale. Questo permetterà di raggiungere una maggiore consapevolezza rispetto a sé, alle proprie risorse, per affrontare al meglio tensioni, insicurezza e fragilità.
La psicoterapia permette un “cambiamento” in noi stessi di tipo evolutivo.
Iniziare un percorso psicoterapico presuppone un contributo significativo del soggetto e la sua efficacia dipende da due componenti: la predisposizione della persona ad affidarsi a un “esperto” e la capacità dello psicoterapeuta di ascoltare in modo empatico l’altro.